Di norma si tende ad avere un dentista di famiglia, tramandato di generazione in generazione (se la professione viene anch’essa tramandata): la tendenza è quella di affidarsi a un professionista di fiducia, già collaudato da terzi, perché aiuta a sentirsi più sicuri.
In generale non è un concetto sbagliato, ma il fatto che un dentista provenga da una famiglia che svolge il mestiere da generazioni non può dare l’assoluta certezza che compia il suo lavoro con passione e accuratezza, quindi sarebbe bene operare una scelta basata sul controllo delle credenziali del medico e perché no, cambiarlo se necessario.
Ecco 10 punti per valutare un buon dentista :
- dedica il giusto tempo alla visita, in particolare se è la prima;
- ha un assistente, di più se lo studio ha più dentisti;
- non si limita a guardare semplicemente una radiografia (come spesso appare nelle pubblicità di siti che promuovono il turismo dentale);
- lo studio è pulito e ordinato , la sala d’aspetto accogliente, gli utensili in buone condizioni e gli strumenti sterilizzati (in busta chiusa);
- illustra in maniera approfondita come prendersi cura dei denti;
- fa molte domande su abitudini e problemi di tipo ereditario;
- emette preventivi chiari , dettagliati e con prezzi in linea con le tariffe medie;
- è una persona paziente, chiara e gentile, soprattutto con i bambini, riesce a creare un clima sereno e a trasmettere calma;
- è accreditato, esercita da molti anni, ha una casistica varia,
- ha tenuto corsi e congressi ed effettuato pubblicazioni non semplifica i problemi, non promette miracoli e non utilizza prezzi al ribasso per attrarre clienti.
In generale, oltre a questi 10 punti è consigliabile valutare anche la vicinanza con la propria abitazione, scegliere uno o più professionisti in base alle loro specializzazioni e alle proprie necessità e naturalmente chiedere feedback ai pazienti, per controllarne il grado di soddisfazione.
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